29 ott 2006



adopt your own virtual pet!

26 ott 2006

L' OSPITE

Salve.

Chi sono?
E' presto detto: sono l'ospite.

Dormo qui, ma questo non è il mio letto.
Mangio qui, ma non decido cosa e quanto.
Mi vesto, mi lavo ma ... con la porta chiusa.

Sono l' ospite.
Guardo, tocco...ma rigorosamente
ciò che mi è consentito di guardare
e di toccare.
Sono e devo essere discreto.

Ho le chiavi, ma solo in prestito.
Preferisco, nell' oblio della precarietà,
non usare un portachiavi.

Da ciò mi riconosci.
Mi vedi suonare, attendere e, nel
caso non mi si apra la porta, frugare
nalla tasca del pantalone alla disperata
ricerca di qualcosa:
la chiave, naturalmente.

Eccomi, mi presento sempre con un dono.
Ogni volta giungo alla porta
con una busta, un pacchetto o un foglio
di giornale arrotolato.

Un pensiero. Solo un pensiero.

Questa è la vita dell' ospite.
Nulla è dovuto, nulla è scontato.
Vitto e alloggio ... per un pensiero,
per un gesto d' affetto.

Ogni giorno chiedere permesso
per entrare, aspettando sull' uscio
il gesto di benvenuto.

... non come chi, in nome di una
promessa o di un ricordo, si
sente padrone in casa propria!

A presto.

A MESTESSO

Era , è
e sempre sarà
quel crogiolo di pensieri silenziosi
che sanno comunque far rumore.
Si deliziano
negli sguardi che non ci sono
ma che si possono immaginare.
Gesti immobili ,
premure non date
e mai negate.
Un mondo fatto di supposizioni esatte
trova nel "buco nero" il suo
ristoro perenne.

25 ott 2006

MONOPOLI E' LA VITA

Devo svegliarmi da questo maledetto torpore nel quale mi sono gettata!
Altrimenti resterò qui per sempre ferma al VIA!
Mentre gli altri sono gia in movimento e raggiungono le loro postazioni e mete, io sarò ancora qui a guardarmi intorno disorientata.
La vita è un grande MONOPOLI . E' fatta anche di imprevisti e di probabilità , il problema è che restare ferma non mi farà più felice e vincente .
La vita va affrontata soprattutto perchè c'e' solo un giro a nostra disposizione . Non si ripassa dal VIA . Talvolta si può anche interrompere la nostra corsa ma solo stando fermi un turno, poi bisogna ripartire .
Non posso rischiare di rimanere indietro, il tempo passa e non posso più riprendermelo, nessuno me lo renderà.
L'UROBURO arriva in un modo nell'altro e si compie anche senza il mio apporto , io devo compierlo non farmi portare e trascinare. IO ::IO::IO...devo comandarlo.
Non posso rimanere in carrozza a guardare la vita da uno stupido finestrino .
Oggi io devo riprendermi il comando, oggi io mi riprendo le redini .Sul destriero della mia volontà e attidutine , nata delle ceneri del passato recente che mi ha visto sconfitta, io cavalcherò l'onda e risalirò...riprenderò la corsa e avrò PARCO DELLA VITTORIA.

RIFLESSIONI SUL TANGO




Mi sono sempre chiesta perchè la gente si avvicini al tango. E' forse la moda del momento , attrazione per un ballo cosi' passionale oppure semplice curiosità o noia?
In ogni caso, chiunque sia riuscito ad entrare nello spirito tanghero, poi se n' è innamorato a tal punto da non abbandonarlo.
Le dinamiche all'interno della milonga sono molto interessanti. Quel che risulta davvero particolare è come il tango possa regalare emozioni diverse in base al partner che ti accompagna. Se inizialmente si è troppo presi dai passi da fare e si disconosce totalmente l'armonia che puo' essere stabilita con il compagno, man mano che i passi diventano fluidi ,comincia a venir fuori quella sintonia di cui parlavo: il tango diventa dialogo. I due corpi si muovono a ritmo di musica ,codificano i loro passi,comunicano tra loro e le coppie intorno. La milonga ,allora , diventa spazio per i messaggi , dove la prossemica e la legge del linguaggio del corpo fanno da padroni. Il nostro compagno ci guida o ci asseconda. Tripudio di note , sensazioni e passi che talvolta ci incalzano, altre ,ci attendono. Se il partner che ci accompagna è anche la persona che amiamo i nostri passi diventeranno parole inconfutabili della nostra passione e del nostro trasporto. Saranno allora i nostri sentimenti a parlare aiutati dai passi e dalle note . Ma anche un semplice compagno di ballo occasionale puo' darci molto sotto al profilo sensoriale. il tango ci aiuta a rompere gli schemi, a godere di quello spazio negatoci dalle nostre inibizioni...

MARIONETTE


Mi sento una marionetta in balia della mia esistenza altalenante...i cui fili sono guidati dal mio umore perverso che spesso e volentieri si inalbera ed impenna . La marionetta..metafora di una esistenza che sembra vita ma che in realtà e' sopravvivenza senza libertà..liberta' di essere e di agire...svincolata magari dalle percezioni degli altri e di quelle che ho sulla mia condotta e su me stessa. Talvolta mi trascino in un insensato senso di predestinazione che poco mi si addice...pronta a seguire la corrente! Odio me stessa il mio torpore, la mia insostenibile continua sospensione di pensiero...sono una marionetta....marionetta di me stessa...del mio ruolo...del mio dover essere...io...marionetta e nello stesso tempo Mangiafuoco.

CESARE PAVESE

Indifferenza

E' sbocciato quest'odio come un vivido amore
dolorando, e contempla se stesso anelante.
Chiede un volto e una carne, come fosse un amore.

Sono morte la carne del mondo e le voci
che suonavano, un tremito ha colto le cose;
tutta quanta la vita è sospesa a una voce.
Sotto un'estasi amara trascorrono i giorni
alla triste carezza della voce che torna
scolorendoci il viso. Non senza dolcezza
questa voce al ricordo risuona spietata
e tremante: ha tremato una volta per noi.

Ma la carne non trema. Soltanto un amore
la potrebbe incendiare, e quest'odio la cerca.
Tutte quante le cose e la carne del mondo
e le voci, non valgono l'accesa carezza
di quel corpo e quegli occhi. Nell'estasi amara
che distrugge se stessa, quest'odio ritrova
ogni giorno uno sguardo, una rotta parola,
e li afferra, insaziabile, come fosse un amore.

24 ott 2006

GUESTBOOK

Mettete qui una firmetta così che anche voi possiate dire un giorno "Io gliela misi" (niente malizia....dico a voi maschietti!!) ;)